giovedì

Una vocazione




Mirko era nato per morirci, in quella guerra.
L'avevano richiamato proprio all'ultimo momento, nel '43, appena compiuti i diciott'anni, in Marina. 

L'avevano imbarcato su una nave alla Spezia. Appena salpata, la nave era stata affondata. O forse aveva fatto naufragio. 

Era tornato a casa con un braccio fasciato, mi ricordo ci faceva vedere le ferite. 

Poi era dovuto rientrare subito ed era stato reimbarcato su un'altra nave. 
Poco dopo anche questa nave era stata colpita. 

Invece di imbarcarsi di nuovo, Mirko aveva scelto la via di terra ed era salito verso le montagne. Ma non aveva nemmeno fatto a tempo a raggiungerle, che era stato catturato dai tedeschi e fucilato (beh, massacrato con una mitragliatrice) alla Benedicta.  


Nelle settimane successive i fascisti per tormentare i genitori andavano a trovarli per chieder loro se avessero notizie di Mirko. I genitori le avevano avute, le notizie, ma dovevano far finta di niente. E anche i fascisti.