C’è stato anche un momento di pathos mercatorio, io che adocchio il volume e chiedo, “quant’è”? La signora stava mettendo via la bancarella di corsa per la pioggia, e mi fa, distratta: “50 centesimi”.
Con la coda dell’occhio vede il mio strabuzzar goloso, si pente, tentenna, si consulta e mi fa un po’ rammaricata: “eh, no. un euro. Perché sa c’è la crisi, la benzina, il pranzo, la cena…”.
Un po’ rammaricata anch’io, ma comprensiva. Allungo l’euro e porto via contenta. Talmente si vedeva ch’ero contenta che avrà pensato che poteva chiedermi anche uno e venti, uno emmezzo.