giovedì

Come una preghierina




E non si dorme bene, i cuscini senza sonno che spiumano il tutto in una schiuma.
 
Così tu te la spassi amoreggiando, e la pianura s’ingrossa: vai molto oltre, tanto poi ti raggiungi.
 
Perso per perso, io mormoro un oramai e me la prendo comoda.

Prendendo al volo forme di caduta e di salto, con una belva accanto assumo pose inesplose.
 
Io perché mi accora, canonica lo faccio.
 
Oramai, ora cosa, ora che? Questo è quanto.