Non è facile.
Innanzitutto perché un buon temperamatite, o temperino, non si trova facilmente ed è difficile da scegliere. Perciò va conservato con molta cura.
Preferite sempre temperini di metallo. Quelli piccoli triangolari a un alloggio, o se li trovate anche quelli a due. Sono più chic se con i fori inversi, ma vanno bene anche quelli paralleli, da disegno.
Non cedete però alla tentazione di usare il cono grande per temperare le matite per gli occhi o quelle del rossetto: impiastricceranno tutto l’abitacolo e tingeranno le prossime matite.
E poi resistere, resistere, resistere alla tentazione di acquistare quelli da ufficio, quelli col serbatoio per i trucioli. Sono ingombranti e spesso di una plastica d’infima qualità, che si romperà al primo sforzo. Ma soprattutto non permettono di controllare lo stato della mina durante la tempera. Questo porta a intoppi e rotture che talvolta pregiudicano il filo della lama.
Quando si rompe la mina. Capita, anche se il vostro gesto è fluido ma deciso come deve: le matite di oggi – salvo rare pregiatissime eccezioni – non sono più quelle di una volta. E neanche le nostre mani stanno più così attente. Le matite cadono, le anime si rompono nel guscio e quando le si appunta si staccano nel temperino.
Quando si rompe la mina però, attenzione: non sfilatela dall’incastro con una punta di metallo perché rovinereste il filo della lama; usate piuttosto un’altra punta di grafite, o lo stesso moncherino suo, rimasto cavo.
Se usate pastelli di diversi colori, non pulite il temperino con pennelli o altri oggetti: è sufficiente soffiarvi energicamente come in un fischietto per eliminare la polvere residua.
Dal momento che ne capitano sempre tra le mani e che si rompono prima della fine della matita, i temperini di plastica conservateli comunque. Vi serviranno per le lame di ricambio.
Quando la lama perde il filo, infatti, procedete come segue.
Svitate la vitina che la tiene, ma solo con un cacciavite adatto: certo, potreste usare anche le forbici o un coltello, ma rischiate di rovinare la testa della vite. E anche per questa non è sicuro trovare un ricambio di misura. Togliete delicatamente la lama e pulite sia lei sia il corpo del temperino con un panno morbido o con un cleenex: potrebbe essere già sufficiente perché se usate matite grasse della polvere potrebbe essersi incastrata sotto la lama.
Se non basta, ripassatela con un coltellino per riaffilarla un poco, poi rimontatela con delicatezza.
Se anche questo non fosse sufficiente, prelevate senza pietà una lama da un temperino di plastica – che tanto si è già rotto - e sostituitela. Ma questo come extrema ratio perché la nuova lama non sarà mai come l’originale, anche se la misura spesso coincide.
Si sa, i rimpasti mal coesi preludono alla fine.