mercoledì

Il contrattempo





https://www.youtube.com/watch?v=uzcI4j5qxJM

Nell'incertezza, l'abbiamo chiamato Gin. Perché non sappiamo distinguere un gabbiano femmina (sarebbe stata Gina) da un maschio (ovviamente, Gino).
Ci eravamo fermati a guardare il vento dall'alto di Capo Mele, almeno trenta nodi di maestrale con raffiche forti che nebulizzavano l'acqua in ventagli bianchi sul blu. Uno spettacolo elettrizzante. Per noi, ma non per Gin.

L'abbiamo visto arrivare (solo per comodità ne scriveremo al maschile) volando a fatica controvento. Abbiamo detto: «guarda, chissà come si divertono loro, oggi». Ma è stato subito chiaro che non si stava divertendo. Batteva le ali in grandi gesti faticosi, teneva la testa alta sul corpo e le zampe pendevano basse, in posizione per niente aerodinamica. Cercava disperatamente di superare il Capo, ma a ogni tentativo una raffica lo rispingeva indietro.
Due, tre, quattro tentativi. Poi ha trovato uno spazio dove fermarsi. Al bordo dell'Aurelia, sotto al faro.

Ha posato le zampe, ha sgranchito le ali. Ha becchettato qualcosa sull'asfalto.
In quel momento è passata la Panda. Verde, modello 4x4. Non ha neanche tentato di rallentare, ha colpito Gin di muso e l'ha scaraventato sul tetto. La Panda, una Polo, un Suv. Uno sventolare scomposto di ali bianche, e Gin che si trascinava all'altro bordo della strada. Istintivamente verso il mare. E lì si è fermato, accoccolato anche lui (lei?) a guardare il vento.

Povero Gin.

Ma la storia è a lieto fine. Nella trafila delle macchine che passavano senza neppure cercare di scansarlo, un uomo in scooter si è fermato e l'ha guardato con tenerezza. Abbiamo cercato online, chiamato un po' di amici. Abbiamo scoperto che esiste un numero di telefono, dell'Ente Nazionale Protezione Animali Savona (www.enpa.sv.it): «per fauna selvatica ferita o in difficoltà in zone urbane, di competenza della Provincia».

Il numero è: 345 6350 596
Memorizzatelo sul cellulare.

Li abbiamo chiamati, hanno contattato un volontario a Laigueglia e mezz'ora dopo Gin era in salvo. Temevamo un'ala rotta invece, dice il veterinario, è solo una contusione e in dieci giorni tornerà a volare.

Il volontario aveva un bell'accento sardo. Ci ha detto che era stata una giornata pesante, per via del meteo e delle auto. Prima di Gin aveva già soccorso una volpe, un gufo e un capriolo.