venerdì

Graal


Il Destino non si può eludere. Vi sono strade che sono scritte nelle stelle, nella notte dei tempi. Si può rimandare, si può sfuggire per qualche tempo. Ma presto o tardi bisogna arrendersi. Quando non te lo aspetti, quando abbassi la guardia, quando pensi di esserne fuori: eccolo. E’ il suo momento. E’ il regalo riciclato.


Entra nella tua vita in una qualsiasi vigilia di Natale, una delle tante che hai vissuto. Non la più entusiasmante, non la più deprimente. Apparentemente non c’è motivo perché arrivi proprio in questo Natale. Ma il destino, quando arriva arriva.
Non minaccioso, non tremendo a vedersi. E' dai Segni che si riconosce. 


Il Primo Segno
Si presenta sempre con l’aspetto di un oggetto innocuo. Non necessariamente brutto, non completamente inutile. Semplicemente, inadatto ad alcun uso pratico. Nella tua vita, per esempio, è entrato in forma di ScaldaTazza da viaggio.


Il Secondo Segno
Come tutti gli oggetti magici, possiede un Nome. Il tuo si chiama YourCup. Un oggetto misterioso, un nome misterioso ma che già ti aderisce. E' Tuo. O tu sei Suo.


Il Terzo Segno
L'Oggetto ha anche un altro Ineffabile Nome: sulla sua base infatti è incisa la scritta “Giuseppe”. Ma tu non ti chiami Giuseppe, chi te l’ha regalato non si chiama Giuseppe e non ti chiama Giuseppe, neppure nell'intimità. Non conosci nessuno che si chiami Giuseppe e nella tua vita non ricordi di aver mai incontrato alcun Giuseppe. Un Nome magico, evidentemente.


Il Quarto Segno
L’Oggetto fatale è accompagnato da un cartiglio, probabilmente tradotto dal sumero e poi dal greco e poi dall’arabo e poi dal provenzale e poi dal runico e poi giunto sino a te. Il cartiglio evidentemente riproduce formule rituali ataviche. Scopri la praticità… coniuga l’eleganza… non può mancare nella borsetta… per ogni occasione mondana o formale… Inutile sottolineare che tu sei un quarantenne piuttosto macho e non possiedi borsetta. Ma le formule sono formule e il loro Potere supera ogni contingente realtà. Un giorno il Destino ti porterà una Borsetta.


Il Quinto Segno
E’ un Segno invisibile, impalpabile: il più potente. E’ il Fascino che su di te esercita l’Oggetto. Lo trovi inutile, ti costringi a chiederti quando mai potresti avere occasione di usarlo, ti chiedi anche dove mai si possa vendere o acquistare uno ScaldaTazza da viaggio. Eppure. Eppure più lo guardi e più lo trovi gradevole. Cominci a pensare che forse capiterà un viaggio in un paese freddo, in cui ti recherai con ampio spazio nei bagagli. Forse anche con una borsetta. Anzi cominci a pensare che tutto sommato la Norvegia non l’hai mai vista. Forse una capatina.


Il Sesto Segno
E’ il Destino che ti mette alla prova. E’ la telefonata di zia Augustina che ti invita a cena. Dimenticata! Avevi completamente dimenticato la zia. E il suo regalo, rimosso. Cosa le porto, cosa le porto, ti chiedi frugando tra i cassetti e nella mente alla ricerca di uno strofinaccio un plaid una muffola uno scialle… E’ in quel momento che YourCup ti guarda, ti sfida. Sarebbe perfetto per zia Augustina e le sue tisane. Ma no. Esiti. Il Destino. Finirai per portarle un mousepad natalizio spacciandolo per sottopentola. La zia gradisce, peraltro.


Il Settimo Segno
Il Settimo Segno è dentro di te. E’ la tua decisione. Il tuo libero arbitrio. Di ritorno dalla cena di zia Augustina, ancora con il brodo sullo stomaco e due stelline di pastina sui calzoni, ancora tra le mani l’ennesimo sciarpone a coste inglesi: hai già deciso. Terrai YourCup con te. Senza darti troppe spiegazioni come per ogni Scelta inevitabile, ti dirai soltanto: “è carino”. Lo terrai per sempre, ti dici. Forse comprerai anche delle tisane bio. Forse anche farai una vacanza al freddo, fosse solo un’andata-ritorno Aosta-Belluno per poterti scaldare la tazza in viaggio.

Potere dell'Oggetto
Ancora non sai, perché il Destino non si sfugge, che YourCup, lo ScaldaTazza, continuerà a guardarti per un anno dal mobile dell’ingresso. D’estate ti ricorderà la neve e d’autunno ti prometterà il gelo. Poi sotto Natale una furia incosciente s’impadronirà di te. Finirai per regalarlo alla tua amica Martina. Senza pensare che vive a Palermo, che è allergica a qualsiasi tipo di tisana e infuso, che il suo ex marito –lasciato con dolore e rabbia– si chiamava Giuseppe.