lunedì

Provati per voi: open spaces




Gli uffici open space sono efficienti, economici, puliti. Aiutano la socializzazione, la collaborazione e la diffusione delle informazioni. Non si perde tempo in riunioni e comunicati, si è sempre al corrente delle attività del compagno di scrivania. Anche dei suoi problemi domestici. Anche delle sue opinioni sulla cognata. Anche del vomito dei bambini. Anche della situazione delle sue bollette e dei suoi rapporti con gli helpdesk dei fornitori di energia elettrica, acqua, assicurazione auto, spesa online, scuola di chitarra, biglietteria ferroviaria, yoga. Anche delle iniziative scolastiche e assemblee condominiali. Anche delle prenotazioni per esami allergologici, dermatologici, ginecologici e parrucchieri.

Gli open space servono soprattutto alla diffusione della cultura musicale. Si comincia in genere con jazz e classica. Si passa un lungo periodo su Keith Jarrett, The Köln Concert. Si spazia dai Beatles a Dylan a Amy Winehouse. Poi si sale. Si sale di volume in cuffia. Verso i Pink Floyd, gli Stones, i Muse, i Black Eyed Peas. Poi si riscopre Woodstock e tutta la discografia collegata. Poi l'heavy metal e il punk.

Poi finalmente arriva l'estate e si può uscire. Si va al parco con un libro e ci si siede su una panchina a leggere. Silence. Open space.