giovedì

Lezione di grammatica



Una situazione pericolosa: cinque donne single in vacanza. Un messaggio chiaro: maschi, state alla larga. Basta un'occhiata per capire che non è cosa. 

La più giovane (per così dire) ha già più di trent'anni, le altre a salire. Si vede da lontano che sono in fuga. Ricostruzione dell'ego. Solidarietà. Mar Rosso. Spiaggia, crema solare, maschera e pinne. Tasso di acidità altissimo. 

Ma i professionisti esperti non si spaventano. Chissà quante ne vedono, i bagnini Ahmed e Selim e gli altri, di donne così. Si spartiscono le prede. 

Ogni giorno per cinque giorni quando arrivano in spiaggia ognuno sorride e ne saluta una. Sempre lei. La sua. Una per uno. Le zitelle rispondono educate al saluto, ma restano sulle proprie. Abbronzatura e sarcasmo. 

Primo giorno, saluto d'obbligo - personale d'albergo. 
Secondo giorno, saluto cortese - sorriso allegro. 
Terzo giorno, saluto amichevole - ti ho tenuto la sdraio. 
Quarto giorno, saluto affettuoso - tu come ti chiama? 
Quinto giorno, saluto confidenziale - c'è festa stasera in spiaggia. 

Sesto giorno. Domani partenza. La sera, la spiaggia si svuota. Le carampane sono sempre le ultime a rientrare. Ultimo tuffo, capelli bagnati, pareo, infradito. 


Ahmed rincorre la sua. La bionda, quella bianchiccia e formosetta. La chiama per nome, le corre incontro dall'altro lato della mezzaluna di sabbia. Le dice domani io no lavoro, domani io vedere te stasera tu parte? io ti vuole parlare no qui perché qui lavoro, domani io no lavoro. 

La formosetta sorride cortese, bionda, distante. Ringrazia, se ne va, raggiunge le altre. 

Ahmed il bagnino, riccioli neri, muscoli da rivista, qualche dente mancante, la lascia allontanare un po'. Quanto basta. Poi la rincorre, muscoli guizzanti nel tramonto. Riccioli neri, occhi scuri, qualche dente mancante ma la frase giusta. 
Quella che nessuno ha mai detto nessuno dirà mai nessuna potrà dimenticare. Grammaticalmente perfetta.

 "Non te ne andare! Resta. Tu per me sei importante." 

Chissà chi gliel'avrà insegnata. Chissà.