venerdì

grandi manovre


stretta è la via.
parcheggi possibili (riga bianca) da ambo i lati.

individuato un miracoloso posteggio, un'auto pulsa quattro frecce, svampa la retro.

una vettura sopraggiungente tira un po' lungo cercando di infilarsi nello spazio rimanente, e lo stesso s'insinua un vespino.
ma vengono bloccati dal culo di un'utilitaria blu, vanto dell'industria italiana, che esce a ritroso da un portone.

esce ma non curva. esce obliqua e s'incastra di traverso. l'autista imperterrito sfriziona. s'affaccia al finestrino a destra il brigadiere a controllare il paraurti. scende l'appuntato dal sedile posteriore e fa segnali, l'autista procede a mille manovrette lente lente per uscire (nessuno pensa a ritornare nel portone).

il quarto carabiniere sbarca e cura (tutela?) gli astanti, garantendo l'ordine pubblico.

dopo sette minuti e settanta manovre, il suddetto quarto carabiniere, reprimendo con forza e disciplina un moto di autoironia, sospira sotto il berretto: "Ce l'abbiamo fatta". E rimonta.

dalla finestra della pensioncina diurna Alpi, una stella, un transessuale in pausa di lavoro ha ripreso tutta la scena. Chissà perché.