martedì
prosciuttino di mamma
alessandro ha dieci anni.
pesa settanta chili.
la Monica al banco salumeria, che lo conosce bene, gli dice Ale devi dimagrire, ti fa male al cuoricino, stasera il prosciutto non te lo dò.
ma la mamma alla fine glieli compra, i suoi due etti di cotto popolare tagliati in una fetta sola.
un po’ perché è più pratico che fargli una bistecca.
un po’ perché non ha voglia di altre rogne, questa sera.
che davanti al supermercato, prima di entrare son dovuti restar fuori mezzora a litigare.
perché questo bisonte è grosso ma è un bambino. e oggi è andato al parco da solo, senza permesso.
la mamma l’ha saputo e gliene ha dette quattro. anzi, gliene ha date. belle forti anche, e davanti a tutti così impara.
lui si è messo a urlare, puttana troiaaaa. lei l’ha preso per un orecchio e gliel’ha girato fino a farlo urlare di nuovo, ma dal male. lui le ha tirato un altro insulto, lei un calcio ben piazzato tra le gambe.
sono andati avanti per un po’ così. poi come al solito lui si è ammansito. quando lei gli ha requisito il telefonino.
tanto lo sa che poi glielo ridà, e anche ricarico.
e una fetta di prosciutto che pare una bistecca.