martedì

anziani in città


prendo la metro. la sera, come spesso.

agosto in città, rimangono gli avanzi.

sulla metro ci siamo i soliti.

abdul, abdalla, abder, an ting, ahn tien, ang zhan, pepe, pedro, paquito. ed io.

e due anziani. anziani italiani, rimasti in città. i figli, i nipoti sono via, al mare, ai monti, chissà.

i due uomini sono agitati, si guardano intorno, di qua, di là. aria circospetta.

abdul, abdalla, abder, an ting, ahn tien, ang zhan, pepe, pedro, paquito ed io ce ne stiamo accasciati sulle panchine vuote della metro, come leoni nella savana. risparmiare le energie, combattere il caldo.

i due anziani non si siedono, non hanno pace. passano agitati da una porta a una maniglia, guardano, squadrano. a ogni fermata si sporgono fuori, si guardano intorno.

sbirciano anche attraverso i vetri lerci, temendo forse di vedere qualcosa, chissà chi, chissà che, di là.

noi stravaccati, disinteressati, inermi.

noto pigramente che sono vestiti uguali. stessa maglietta della bocciofila? no, leggo meglio: associazione polizia volontaria.

ah, ecco, certo: la ronda.