lunedì

Il ponte della parrucchiera



E’ il primo ponte dell’estate.

Lo chiameremo così, "il ponte della parrucchiera", perché ha il martedi festivo, e i lunedì la coiffeuse è di riposo.

Come un sol uomo, tutte le parrucchiere di pianura - ma anche qualche salumaio di città, e torme di impiegati pontifìci (ponti-fex, "facitore di ponti") - s’incolonnano bovine verso il mare.

Che le accoglie: con acqua sì salmastra e iòdica, ma tòrbida vieppiù. E qualche goccia di pioggia.

La ridente cittadina, negli anni, si è metropolizzata: è tutto un fiorire di centri commerciali e multisale, laddove un tempo fiorivano salvie e lavande a lilla perdifiato.

A dire il vero, le piogge sono state molte a primavera, e i cantonieri pochi, perciò tripudia ancora un fiorire di gramigne, sui marciapiedi: e per fortuna.

E’ bene accolta, la parrucchiera: già dallo svincolo dell’autostrada viene invitata da un ballonzolar color limone (o non erano ginestre?) di palloncini, alla grande inaugurazione di un mobilificio residuato dagli anni ottanta: c’è la gran Festa con gli Architetti.