lunedì

Le violon d'Ingres


L'espressione indica le attività cui ci si dedica con passione al di fuori della professione, per distrarsi dalle preoccupazioni e dalle miserie del quotidiano. Il modo di dire nasce dall'entusiasmo e dall'orgoglio con cui il pittore francese Jean-Auguste-Dominique Ingres (1780–1867) si applicava al violino, con un impegno ancora maggiore che per la propria pittura.

Per esempio, poniamo che vi guadagniate la pagnotta facendo l'avvilente mestiere di esperto d'arte in uno dei musei d'arte contemporanea più noti al mondo.

"Mi scusi, sto cercando quest'opera, Le violon d'Ingres, di Man Ray, ma non riesco a capire in che sala sia esposta."

"Mah, è sicuro che sia in questo museo?"

"Ma certo, è su tutte le vostre guide!"

"Non ne sarei sicuro."

"Vede? qui è persino in copertina..."

"Mah, se lo dice lei. Allora guardi sulla mappa in quale sala sono esposte le sue opere."

"Eh, ho già guardato. La 23 e la 24, ma non trovo Le violon d'Ingres!"

"Provi al secondo piano, le opere di Ingres devono essere tutte al secondo piano. Arrivederci."

"Ma come, al secondo piano? Ma non avete opere di Ingres in questo museo! e poi, non sto cercando un quadro di Ingres, ma una foto di Man Ray, intitolata Le violon d'Ingres..."

"Ah, quella... mah, guardi, se non sbaglio l'abbiamo messa in cantina. Buonasera."

E potete tornare al vostro amato sudoku.