lunedì

Provati per voi: le lenzuola di lino


Vanno dal panna al crema al corda al tortora; colori crudi e naturali, minimalismo decorativo e understatement tessile.


Complemento indispensabile nel corredo della sposina d’altri tempi, piacciono oggi alla donna iperdinamica, alla coppia aperta e al single metrosexual.


Non più la tela spessa d’una volta, però, né l’à-jour ricamato a monogrammi, ma coltri leggere e delicate come ali di farfalla.


Sollievo nell’estate torrida, più sano dello spruzzino gelato, più fengshui del ventilatore, più silenzioso del pinguino.


Sollievo anche per la filippina in nero, ma con regolare permesso di soggiorno: quel leggero stropiccino da bucato fa chic e non richiede stiratura.

(ma potete scegliere se fargliele stirare lo stesso, e stropicciare poi)


Ottima occasione per invitare: tutti da me stasera, inauguriamo le lenzuola di lino: portate una bottiglia di fernèt e ghiaccio fresco.


Ottima cornice per vagare nell’irrequieta afa di luglio, tra zampironi e acque gassate e tisane rinfrescanti.


Ottima scenografia per annodarsi con se stessi nella lotta confusa e buia alle zanzare.


Ottima compagnia per rotolare sudando e fremendo nei sogni ricorrenti e nei fantasmi del dormiveglia.


E gira, gira, tra le lenzuola. Chissà che, perduti in tanto lino, non si faccia qualche incontro inaspettato: di quelli che ne vale la pena.