martedì

La signora Aurora


Lo studio apre alle 10. Ma loro sono già lì verso le 8.30. Aspettano fuori per essere i primi, anticipando ogni volta di cinque minuti. Dimostrando così l’insensatezza che solo l'incomprensibile saggezza dell'età può dare.

La signora Aurora non arriva mai prima delle 10, ritardando ogni volta di qualche minuto. Dimostrando così quel gusto del potere che solo una sensata frustrazione può dare.

Le si avventano addosso. Chi ansioso, chi rassegnato. Chi piagnucoloso, chi insistente. Chi affettuoso, chi smarrito.

Uno per la ricetta, uno per l’impegnativa, uno per il certificato, uno per bisbigliare si ricorda quella cosa che le ho detto ieri, uno ha telefonato prima mia figlia, uno a chi tocca prima di me?

La signora Aurora dal suo metro e cinquantotto ossigenato li tiene tutti a bada. Li mette in ordine, li rassicura, li rispedisce a casa. Con nerbo ed efficacia velati di comprensione.

Ha un doveroso fremito di stupore e partecipazione quando le dicono che è mancata la signora Radice. Ma come, era sempre qui fino alla settimana scorsa. Eh, appunto.

Ha l’aria sicura di sé e soddisfatta, la signora Aurora. Come di una che ha trovato il proprio posto nella vita.